Salve, sono don Giuliano Guidetti, ho 49 anni, sono nato a Stiolo piccola frazione di campagna del Comune di San Martino in Rio. Mio padre è morto il dicembre scorso, mia madre vive ora da sola (perché sono figlio unico) nella frazione di Gazzata (sempre dello stesso comune) dove dall’età delle medie ci siamo trasferiti.
Lo studio commerciale l’ho fatto alla Filippo Re di Reggio Emilia diplomandomi come analista contabile. Ho fatto il servizio civile presso l’Istituto San Lazzaro (ex manicomio) di Reggio Emilia nella infermeria del padiglione “Bertolani” dove attraverso il servizio di assistenza ai “malati” ho verificato la mia chiamata al sacerdozio.
Ho lavorato in settori diversi: cominciando come operaio apprendista stampatore di materie plastiche alla “2M” di San Martino in Rio; poi come impiegato all’A.M.A nell’amministrazione; all’Azione Cattolica diocesana e nella Scuola San Vincenzo de’ Paoli a Reggio Emilia, come applicato di segreteria.
Ma dopo aver dato tanti numeri, ho fatto l’ingresso in seminario dove ho cominciato la preparazione specifica al sacerdozio con don Luigi Rossi e don Giuseppe Iotti. Io e don Luigi siamo stati i premi preti ordinati dal vescovo Adriano il 26 giugno del 1999. Ho vissuto i miei primi otto anni da prete a Sassuolo come cappellano dell’Oratorio don Bosco nella parrocchia di San Giorgio fino al sette ottobre del 2006 quando il vescovo mi ha nominato parroco di Fosdondo e Canolo a cui si è aggiunta dopo qualche anno anche la Parrocchia di Budrio formando così l’attuale Unità Pastorale di Correggio Ovest.
Da cinque anni ho chiesto di abitare nella canonica di San Quirino di Correggio con altri quattro sacerdoti: non volevo stare da solo ed è stato per me una feconda esperienza condividere con altri confratelli la vita comunitaria e la pastorale. Ringrazio Dio per avermi offerto questa occasione che ora con fatica dovrò interrompere.
Sono di carattere timido, smemorato (fatico soprattutto nel ricordare i nomi delle persone), ma abbastanza allegro e ottimista; negato per qualsiasi sport fisico ma amo molto passeggiare e girare in bicicletta; non sono tifoso di calcio né di nessuna squadra in particolare, anche se da quando il Sassuolo è andato in serie A mi fa piacere se vince.
Non dedico molto tempo alla lettura e allo studio; mi rilasso davanti a un bel film da guardare al cinema o sul divano; preferisco la relazione personale con le persone in generale; non sono tecnologico e non navigo su facebook, w.u., istegram, … o tutti i mezzi social in uso oggi: fin che posso cerco di difendermi dal quella dipendenza.
Ascolto la musica italiana, quando faccio le pulizie o la barba mi sintonizzo su Radio Bruno; non sono capace di suonare nessun strumento.
Sono un grande divoratore di riso, pizza ed erbazzone; i dolci che mi tentano sono soprattutto quelli al cucchiaio. Devo ora cominciare a fare attenzione al colesterolo che in questi ultimi anni è aumentato.
La presenza della Casa della Carità nella mia parrocchia di Fosdondo, mi ha da anni abituato al servizio fatto agli ospiti disabili; credo che tale esperienza sia stato u grosso dono ricevuto dal Signore. Il servizio concreto di assistenza fatto agli ospiti per questi undici anni, penso sia stata la mia migliore predica fatta alla comunità. Devo tanto alla famiglia della Casa della Carità, ai suoi ospiti, alle suore e agli ausiliari. La collaborazione con la nostra missione diocesana in Albania, nata ormai sette anni fa grazie all’accoglienza dei seminaristi di Scutari nel periodo estivo, mi ha arricchito come prete diocesano.
Non aggiungo altro e spero di poter intrecciare con chi lo desidera una conoscenza più personale.
A presto.